Pd: spaccato su voto online, direzione slitta
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Direttore: Alessandro Plateroti

Pd: spaccato su voto online, direzione slitta

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La direzione nazionale del Pd sulle regole delle primarie è stata posticipata nel pomeriggio ma ancora non c’è una soluzione unitaria.

Il Pd fatica ancora a trovare una soluzione comune a tutti all’interno del Nazareno. Fra poche ore si terrà la direzione nazionale del partito, convocata inizialmente per le 12.30 e posticipata al pomeriggio per commemorare alle 12 un anno dalla scomparsa di David Sassoli. I malumori interni al Pd non si sono placati e sono ancora in corso le trattative per seguire un’unica linea per questa rifondazione. A complicare le carte, il nodo del voto online proposto da Elly Schlein a cui si oppongono Bonaccini e De Micheli.

I 4 candidati non riescono a mettersi d’accordo e nonostante le trattative e i lunghi bilaterali, non ci sono passi avanti. La trattativa però prosegue anche se il tempo stringe, come ha detto Letta per evitare una “lacerazione”. Sarebbe “una spaccatura da sciagurati”, hanno detto dall’area Bonaccini. «Non si possono cambiare le regole a un mese dalle primarie. Io non posso sostenere dei mutamenti che non sono condivisi da tutti i candidati. Niente forzature o lacerazioni. Serve senso di responsabilità” ha detto Letta al governatore emiliano che ha condiviso il pensiero del segretario uscente.

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Ma Elly Schlei non arretra di un millimetro e dice che il voto online per lei “è pregiudiziale perché dobbiamo allargare la partecipazione, non rinchiuderci”. Mentre Bonaccini sottolinea che si deve rilanciare il partito non spaccarlo. Regna, dunque, il caos nella direzione del Pd che sembra molto lontano dal risollevarsi dato che gli ultimi sondaggi lo danno al 14% dei consensi. Continua a perdere terreno mentre continuano le liti interne.

Tra i quattro, oltre alla posizione convinta di Schlein ha aperto la possibilità al voto online Cuperlo. Mentre restano fortemente contrari De Micheli e Bonaccini. «Quella sul voto online è una proposta complementare al voto nei gazebo, che è un fatto identitario per il Pd. Anche io sono tra quanti hanno voglia di andare ai gazebo per ritrovarsi, per conoscersi” insiste Schelin. “Ma quella è una proposta volta a dare uno strumento in più, perché se guardiamo al dato drammatico di astensionismo record delle politiche, che coincide con le classi più povere, rischiamo di vedere sempre meno partecipazione delle fasce più fragili».

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ultimo aggiornamento: 11 Gennaio 2023 12:26

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